Novembre 15, 2019
23, 2020

Mi mancherá questa stanza? La posizione dei libri nel secondo quadrato in alto della libreria, gli zaini nel primo quadrato sulla seconda fila.
Le scarpe gialle in basso a destra, bellissime quanto scomode, indossate tre o quattro volte per il solo gusto di vedermele ai piedi: avranno spazio in valigia o per la legge sacra del minimalismo dovranno essere lasciate indietro?

Quel libro pesantissimo con i cento migliori scatti sportivi, destinato a essere un regalo e poi rimasto lí, avrá mai posto in una nuova libreria, un giorno, in una casa...mia?
Arriverò a fermarmi, a scegliere un luogo, a sistemare le mie cose dentro e non avere giá quel pensiero, in mezzo agli altri, che prima o poi le sposterò di nuovo?

É una mia scelta consapevole quella di muovere tutto quando, dopo aver lottato per esso e averlo conquistato, quel tutto ha raggiunto un equilibrio, stabile, tranquillo, ottimale sulla carta.

È una mia scelta quella di godere dei benefici del minimalismo e lasciarmi dietro oggetti che appesantirebbero il mio cammino e la mia quotidianitá.
Archiviare tutto nella mia memoria e andare. L’ho fatto, l’ho saputo fare e lo farò.

Ma al tempo stesso questa é casa, che vive. La precedente era casa. Questi muri, questi oggetti hanno saputo tutto di me, dei giorni migliori, dei momenti no, delle conquiste, delle cadute, della nascita paziente delle idee, della fine dei sogni.
Rifugio, nascondiglio, gabbia, ufficio, laboratorio, cucina.

Forse non sarà una scelta poi così minimalista portarmi dietro ogni singolo centimetro, angolo, sensazione provata, caldo soffocante e freddo umido sentito, rumore, grida, parole e suoni ascoltati in questa stanza nell’ultimo anno e mezzo, ma spero i gigabyte della mia memoria siano illimitati.

Mi mancherà questa stanza. Mancherò io a lei?