Novembre 23, 2019
02, 2020

Di concerti ne ho visti tanti in questi miei ventisette anni di vita.

I Coldplay, ho visto i Coldplay a Londra, sotto il palco con mio fratello. Roger Waters, Muse, Red Hot Chili Peppers, Vance Joy. Concerti assurdi, ricordi incancellabili.

Ma stasera, quello a cui ho preso parte stasera, non lo so cosa è stato.
Stasera, Levante, o Claudia, in concerto al Forum di Milano.

Tra quattro ore suona la mia sveglia per tornare in aeroporto e rientrare a Malta, stanchezza e sonno in un letto di ostello, ma non posso, non riesco, non voglio ritrovarmi sveglia in un giorno diverso da questo.

C'è stato uno scambio stasera, forse equo, forse no. Diecimila persone si sono riunite per celebrare il sogno di una ragazza, di una donna.
E quella ragazza, quella donna come un'onda d'urto lo ha propagato diecimila volte più intenso.

Il mio cuore provato dalle ultime settimane, dai countdown, da Torino, dai racconti e aggiornamenti di E. su M. che mi hanno riportarta indietro a qualche anno fa.
E lì, nella grandezza del Forum, da sola con diecimila persone, le ho sentite, le ho riviste, parola per parola: cantava di lei, ma cantava di me e io cantavo per lei e cantavo per me.

Ogni virgola di rabbia, di amore, di nostalgia proprio stasera, proprio in questo Ventitre Novembre, meno ventinove, meno ottantatre.
Ho il cuore lacerato, non ho mai avuto gli occhi lucidi per cosí tanti giorni consecutivi e un foglio bianco che mi chiede di tirare fuori con le sembianze di parole quello che mi sta attraversando.

So chi ringraziare per questo.
Prima su tutti chi mi ha mostrato come imboccare la strada delle mie emozioni.
Poi Levante, o Claudia, per quello che è successo stasera, per il suo sogno che poi é anche il mio, per l’esserci emozionate entrambe vedendolo realizzare a una di noi.

E poi lei, la Musica, l'unico battito, vibrazione, forza a cui crederó sempre.